giovedì 15 novembre 2012

Il sussidiario del XXI secolo


Nell'era dei tablet, del free wireless un po' ovunque, delle lavagne elettroniche nelle scuole, il blog sembra diventare il nuovo sussidiario di questo secolo.
Al giorno d'oggi il blog è un metodo diffuso e utilizzato dai più non solo per condividere esperienze ma anche per informarsi.
A tal proposito Giuseppe Granieri, uno dei maggiori esperti italiani di comunicazione e culture digitali, nel 2009 propone uno studio di stampo sociologico sulla loro diffusione dal tipo azzeccato “Generation Blog”. In questo manuale Granieri sostiene che grazie alla diffusione dell'utilizzo del blog, il ruolo della rete nella storia dei media e del loro rapporto con l’educazione, la politica e l’immaginario sia cambiato. Inoltre aggiunge che attraverso la sua velocissima infrastruttura di comunicazione sta emergendo un nuovo modello di opinione pubblica, un network attivo che si sostituisce all’audience silenziosa.
La strutturazione semplice, la lunghezza effimera dei post rende questo strumento un buon metodo per imparare in poco tempo quel che c'è da sapere. Forse non sarà così esaustivo come un bel mattone di 1000 pagine ma può dare un'infarinatura iniziale.
Il termine blog nasce dalla contrazione di web-log che significa diario in rete. Questo fenomeno ha iniziato a svilupparsi nel 1997 quando lo statunitense Dave Winer sviluppò il prototipo del software che permette la pubblicazione. Alla nascita, questi blog avevano la forma di semplici liste di link.
Da allora questa forma di sapere è progredita arrivando al suo apice negli anni 2000 e riuscendo a convivere con le nuove forme di condivisione, quali i social network Twitter e Facebook.
Esistono vari tipi di blog ma ciò che li accumuna è proprio la loro forma di “diari in rete”; cioè ogni post viene pubblicato con data e viene registrato in un archivio consultabile.
Quello che state leggendo in questo momento è un blog di tipo particolare: un blog scientifico.
Oggigiorno esistono centinai di blog a stampo scientifico atti a spiegare e esemplificare un concetto alla gente comune, che probabilmente studiando un libro non capirebbe gran parte del testo.
Uno studente di chimica probabilmente prediligerebbe un libro accademico all'uso smodato del blog, ma io che sono una studentessa di Sociologia e che di scienze mi occupo solo di quelle sociali, trovo il formato dei blog un modo interattivo e utile per cercare di realizzare un quadro completo dell'argomento scientifico di mio interesse.
Ad esempio: si sta vagliando una legge riguardo le energie rinnovabili alla Camera; grazie al World Wide Web posso connettermi con altre persone molto più informate di me e ampliare il mio bagaglio culturale.
Con ciò non voglio intendere i blog come dei Bignami di conoscenze. Alcuni blog scientifici riguardano aspetti molto cruciali, dibattiti e linguaggi di settore che probabilmente non riuscirei a capire: sono quindi blog per esperti.
Voglio dire che con questo metodo di sharing la Scienza sembra essere più alla portata dell'uomo comune ed anche, a mio avviso, più attrattiva in un mondo che fino a qualche decennio fa sembrava relegarla in biblioteche impolverate.

Quanti e quali sono i blog scientifici?
Il Chimico Impertinente si propone un progetto ambizioso, quale quello di censire tutti i blog a carattere scientifico.
L'autore di questo blog, Paolo Gifuni, ad un'intervista alla rivista Donna di Repubblica del 20.10.2012 sostiene che all'inizio l'utilizzo dei blog è stato snobbato dalla scienza ufficiale, perché il blog è in forma anonima e contrasterebbe pertanto con il principio dell'autorevolezza. Ma Gifuni ritiene che dietro ad un blog ci può essere anche uno studioso, un docente. Sempre nello stesso articolo Marco Delmastro ricercatore del Cern di Ginevra e curatore di Borgorigmi di un fisico renitente, sostiene che “ In realtà la ricerca ha tempi molto più lunghi di quelli di internet e allo stato attuale la formula aperta del blog è molto utile per fare divulgazione”.
Su ebuzzing invece possiamo trovare la lista dei blog scientifici più visitati e in prima pagina, ottenuta incrociando diversi parametri.
Ma ricordiamoci che dietro ad ogni blog c'è una persona in carne e ossa che solitamente partecipa ai festival dedicati all'argomento. I blogger scientifici italiani si sono incontrati per la prima volta a Riva del Garda (TN) il 29 settembre scorso al BlogFest2012: in questa sede 17 blogger famosi hanno dato vita ad una presentazione e ad un dibattito circa la blogsfera con un studio sistematico e approfondito.


Logo di ScienceCamp 2012
incontro al BlogFest 2012 dei blogger scientifici
Fonte: www.blogfest.it

L'esplosione di blog scientifici, pertanto, non è un fenomeno da sottovalutare perché, come ho cercato di spiegare, oramai siamo di fronte a una blogsfera che collide con la sfera sociale.

Le liste dei blog scientifici:



Blog scientifici italiani in primo piano:





L'ispirazione per questo post ci è stata offerta da un'interessantissimo articolo che abbiamo letto per caso qualche settimana fa su Donna di Repubblica ( del 20.10.2012 ndr.), nel quale si prendevano in esame i vari blog scientifici italiani.
Partendo dallo spunto fornitoci dall'articolo, ci siamo documentate sui vari blog scientifici che ogni giorno vengono visitati da migliaia di persone.
Un'interessante fonte di conoscenza sulle persone che stanno dietro a questi blog c'è stata offerta dal sito del “BlogFest 2012” che si è svolto a Riva del Garda a settembre di quest'anno (www.blogfest.it) ma al quale nostro malgrado non siamo riuscite a partecipare.


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